Fabio ragazzo di 29 anni ci racconta la sua esperienza con l’acne
Non parlo volentieri dei miei orrendi brufoli, anche perché questi per me rappresentano da sempre il mio più grande incubo. In passato, mi è capitato di farlo solo con i miei amici più intimi o con i cugini con i quali sono cresciuto, ma ora ho deciso finalmente di aprirmi all'età di 29 anni cogliendo al volo questa occasione.
Spero vivamente che, condividendo la mia esperienza, altri possano identificarsi e riuscire a risolvere un disagio così sottovalutato, ma che può portare a conseguenze serie.
Volendo partire dal principio, ricordo che, dopo un paio di mesi dall'inizio della scuola media, iniziai a notare un'intensa acne. Sentivo sempre dirmi che sarebbe andata via molto prima di quanto pensassi perché stavo semplicemente attraversando il periodo della pubertà ed era normale. Tuttavia, giunto al liceo, i brufoli non volevano andare via, così come anche all'università.
Ovviamente, in questi anni, ho provato i rimedi più strani: per qualche mese, maturai l'idea che spalmarmi in faccia un po' di albume d'uovo ogni mattina mi avrebbe liberato da quella tortura. Le cose, purtroppo, non andarono così.
Riacquistata un po' di lucidità, decisi di recarmi da uno specialista. Ho conosciuto diversi dermatologi, i quali non hanno fatto altro che prescrivermi antibiotici, ma anche l'utilizzo di un prodotto che nonostante la mia disillusione si è rivelato davvero fantastico, ovvero Seborax. All'inizio non credevo potesse cambiare qualcosa, ma mi sono dovuto ricredere grazie ai miglioramenti notati in seguito all'uso di questo siero, il quale non fa altro che purificare la pelle sfruttando l'azione di ingredienti naturali.
I miei brufoli, in particolare, si concentravano in specifiche zone, ovvero mascella, guance e mento. Più diventavo adulto più l'imbarazzo cresceva. Deprimendomi non poco, iniziai a pensare che la mia condizione era dovuta a ciò che mangiavo.
Mi sentivo continuamente sporco ed unto: questa sensazione mi portava a lavare tutti i giorni federe e lenzuola in maniera maniacale. Tra l'altro, spesso, qualche brufolo sanguinava anche in presenza di altre persone: era imbarazzante e sgradevole da vedere. Ero infelice e depresso perché non riuscivo a vedere la luce in fondo al tunnel, la soluzione al mio grosso problema. Imparare a convivere con l'acne non è facile come molti sapranno.
I rapporti si inclinano non solo con gli amici, ma anche con la propria famiglia. Ci sono delle conseguenze sociali troppo gravi. Penso che sia inutile negarlo: acne e depressione sono complementari. Questo sgradevole difetto estetico porta ad avere una profonda insicurezza perché, fondamentalmente, il viso rappresenta il nostro biglietto da visita soprattutto in un mondo che bada solo all'apparenza.
Non nego che, per qualche anno, la mia convinzione era che l'isolamento mi avrebbe portato a stare bene e a non essere giudicato. Era l'unico modo per non essere osservato e deriso. Addirittura, quando sostenevo qualche interrogazione, avevo l'impressione che i professori e i miei compagni non facessero altro che fissare quegli orribili crateri che avevo sulla faccia come se questi stessero quasi per esplodere.
Sono certo di aver visto qualche espressione nauseata sui loro volti. Mi rendo conto che, probabilmente, non è neanche così. In ogni caso, una cosa è leggere il racconto di una simile sensazione, un'altra è viverla.
Il fatto è che la mente diventa debole e ti porta a viaggiare con i cattivi pensieri e a scappare dagli affetti, dall'amicizia e dall'amore. Pensi di non meritarlo oppure hai solo paura di sentirti umiliato quando una persona magari vuole farti una carezza, ma tu sei costretto a spostarti per non farti toccare.
Se c'è un insegnamento che la vita mi ha dato è che non bisogna mai arrendersi, ma diventare determinati tanto da cercare una soluzione ai propri problemi. Una soluzione c'è sempre. Reagire è sempre meglio che deprimersi per giornate intere, piangendo sul letto o sul divano perché ci si sente brutti e presi in giro, magari rinunciando ad un tuffo al mare o una gita con amici.